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Acqua del rubinetto o minerale in bottiglia, quale scegliere?: a Napoli esperti a confronto

13/3/2018 - Acqua come base della vita. Berla nella quantità adeguata vuol dire permettere alle cellule e a tutti i loro preziosi meccanismi di funzionare, mantenere un peso corporeo adeguato, una pressione del sangue il più possibile corretta. Il bisogno giornaliero di liquidi si aggira sui due litri e mezzo, di cui almeno uno e mezzo deve essere acqua.

Acqua come base della vita. Berla nella quantità adeguata vuol dire permettere alle cellule e a tutti i loro preziosi meccanismi di funzionare, mantenere un peso corporeo adeguato, una pressione del sangue il più possibile corretta. Il bisogno giornaliero di liquidi si aggira sui due litri e mezzo, di cui almeno uno e mezzo deve essere acqua. Il resto può derivare da altre bevande e dal cibo, frutta e verdura (costituiti anche per il 90% da acqua) in particolare. Ma gli italiani bevono poco e difficilmente raggiungono 1.5 litri di acqua al giorno. Anzi un 5% non beve proprio acqua. Quel litro e mezzo di acqua se va bene la beve il 30% degli Italiani, in particolare donne. Quindi, il primo messaggio che ogni medico dovrebbe trasmettere ai propri assistiti, sani o malati che siano, è sempre di bere adeguate quantità di acqua.
E proprio il tema dell’acqua sarà al centro del terzo incontro pubblico di “Donne che Sanno”, il ciclo di sei eventi su salute, prevenzione e stili di vita promosso da “Fondo Mario e Paola Condorelli” e da L’Altra Napoli. L'appuntamento con “Sapere quale acqua beviamo – Come riconoscere e scegliere tra acque minerali, potabili e capire eventuali rischi di residui?” è per il 19 marzo alle ore 16 presso la Società Napoletana Storia Patria (Maschio Angioino, via Vittorio Emanuele III - 3° piano; ingresso gratuito).
È meglio quella del rubinetto o in bottiglia? E la frizzante fa male? Qual è la durezza giusta da bere? Perché le acque minerali non sono tutte uguali? Per quale motivo è importante saper leggere le etichette? Bere acqua fa davvero bene alla nostra salute? Quali le minerali indicate nelle gravidanza e quali quelle più adatte per bambini e diabetici? La presenza sul mercato italiano di prodotti da fonti sempre più nuove assicura controlli certi e accurati sulla loro qualità e purezza? A livello regionale con quali strumenti e periodicità l'Arpac controlla la qualità delle acque minerali e, insieme, l'efficienza del sistema degli acquedotti? C’è un rischio inquinamento delle falde acquifere nell’agricoltura e negli allevamenti? Un pool di esperti chiarirà ogni dubbio. Tra i quali: Marinella Vito, Direttore Arpac Campania; Vincenzo Belgiorno, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria civile Università degli Studi di Salerno; Giuseppe Dadà, Direttore Qualità Ferrarelle Spa; Andrea Fabbri, Coordinatore scientifico Fondazione Acqua, Direttore Uoc Endocrinologia dell’Ospedale CTO Alesini, Dipartimento Medicina dei Sistemi dell’Università di Roma Tor Vergata; Ettore Fortuna, Vice Presidente Mineracqua; Luca Lucentini, direttore Dipartimento Reparto di Igiene delle Acque Interne, Istituto Superiore Sanità. Modererà i lavori Maria Triassi, Direttrice Dipartimento di Sanità Pubblica, Università Federico II di Napoli. Quindi le domande del pubblico e le conclusioni affidate a Celeste Condorelli e al giornalista scientifico Mario Pappagallo.
“Consumiamo tantissima acqua minerale – afferma Celeste Condorelli - , come nessun altro Paese in Europa e al mondo, se non alle spalle del Messico. Secondo il Censis due famiglie su tre (il 61,8 per cento) acquistano acqua minerale, con un consumo medio a persona pari a 192 litri all'anno. Eppure, secondo recenti sondaggi, della bevanda più diffusa sulle tavole nostrane, il consumatore medio sa poco. O crede di saperne fin troppo, quando in realtà confida spesso in informazioni errate, dal retaggio di false credenze popolari e delle tante bufale che girano in rete. Per questi motivi con “Donne che Sanno” abbiamo chiesto a un gruppo di esperti di fare chiarezza, scoprendo che i dubbi sono davvero tanti, anche su banalità che normalmente diamo per scontate proprio perché semplici come bere un bicchiere d’acqua”.
Il progetto “Donne che Sanno” prevede un appuntamento al mese (il ciclo di incontri si chiude il 4 giugno), con eventi che coinvolgeranno il territorio e le collettività, per favorire adeguate scelte di benessere, e si avvale del patrocinio di: Regione Campania, Comune di Napoli, Società Napoletana Storia Patria, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Ipasvi, Ordine dei Medici, Federazione italiana medici pediatri di Napoli, Valore D, Federconsumatori, Lilt, con il contributo di UniCredit, Fondazione Grimaldi Onlus, Ferrarelle e Banco BPM. Per info: www.donnechesanno.it; www.fondomarioepaolacondorelli.it.