17/7/2018 - Giunge alla fine Pompeii Theatrum Mundi, la rassegna che, sotto l’egida del direttore Luca De Fusco, sta portando al Teatro Grande degli Scavi spettacoli di grande caratura culturale e di grande successo di pubblico e critica. Quarto e ultimo spettacolo l’Eracle di Euripide nella messa in scena a firma della regista palermitana Emma Dante, che approda al Teatro Grande di Pompei il 19, 20 e 21 luglio, alle ore 21.
Giunge alla fine Pompeii Theatrum Mundi, la rassegna che, sotto l’egida del direttore Luca De Fusco, sta portando al Teatro Grande degli Scavi spettacoli di grande caratura culturale e di grande successo di pubblico e critica.
Quarto e ultimo spettacolo l’Eracle di Euripide nella messa in scena a firma della regista palermitana Emma Dante, che approda al Teatro Grande di Pompei il 19, 20 e 21 luglio, alle ore 21, prima tappa italiana dopo il debutto al 54mo Festival del Teatro Greco di Siracusa lo scorso giugno. Dramma appassionante e struggente, ricco di colpi di scena e di intenso patetismo. È il dramma della follia che colpisce e trascina nella polvere l’eroe civilizzatore e benefattore dell’umanità per antonomasia qual è Eracle.
«Mi interessa – dichiara Emma Dante – cercare la femminilità, la fragilità, dentro un corpo maschile muscoloso e arrogante. L’eroe greco ostenta la sua forza, si mette a tu per tu con gli dei, esalta la sua potenza con l’ambizione di diventare un dio, sempre nel suo cuore, nella sua mente c’è la competizione col dio. La donna aspetta, subisce, si sacrifica, sacrifica i figli, va in esilio o negli inferi, compie viaggi solitari e terribili, spesso prendendo su di sé le colpe dei padri e dei mariti. Cosa succede se la femmina incarna l’eroe, rappresentando la sua potenza e la sua fragilità, con l’armonia nei fianchi e la durezza nello sguardo? Cosa succede se il maschio-eroe del mito diventa bianco e lieve come una nuvola?»
Un Eracle quasi tutto al femminile quello cui pensa la regista palermitana: «Indagherò che faccia ha il potere. È vero che è una cosa cui ambiscono solo gli uomini? E’ una prerogativa maschile, legata a muscoli e arroganza, o può avere a che fare con la fragilità? Cercherò poi di invertire i codici canonici del teatro greco, dove gli uomini interpretavano ruoli da donna, affidando invece a donne ruoli da uomini».
«Eracle – sottolinea ancora la regista – è un testo che parla molto della morte, e nel mio teatro c’è sempre un interrogarsi sul vivere e sullo scomparire. Dunque avverto profonda affinità con questo linguaggio emerso nel 420-415 a.C.».
SCHEDA
ERACLE di Euripide
direttore artistico: Roberto Andò
traduzione: Giorgio Ieranò
regia: Emma Dante
Personaggi e interpreti
Anfitrione: Serena Barone
Megara Naike Anna Silipo
Lico: Patricia Zanco
Eracle: Mariagiulia Colace
Iris: Francesca Laviosa
Lyssa: Arianna Pozzoli
Messaggero: Katia Mirabella
Teseo: Carlotta Viscovo
Figli di Eracle: Sena Lippi, Arianna Pozzoli, Isabella Sciortino
Corifeo: Samuel Salamone
Danzatrici: Sabrina Vicari, Mariella Celia, Silvia Giuffré
Musiciste: Serena Ganci, Marta Cannuscio (Accademia d’Arte del Dramma Antico sezione Scuola di Teatro Giusto Monaco)
Coro: Alessandro Accardi, Mauro Cappello, William Caruso, Antonio Cicero Santalena, Alessandro Di Feliciantonio, Giacomo Lisoni, Andrea Maiorca, Roberto Mulia, Salvatore Pappalardo, Stefano Pavone, Riccardo Rizzo
scene: Carmine Maringola
costumi: Vanessa Sannino
musiche di scena: Serena Ganci
coreografie: Manuela Lo Sicco
disegno luci: Cristian Zucaro
direttore di scena: Mattia Fontana
assistente alla regia: Federico Gagliardi
assistente scenografo: Roberto Tusa
assistente ai costumi: Peggy Sturm
coordinatore allestimenti: Marco Branciamore
costumista assistente e responsabile sartoria: Marcella Salvo
progetto audio: Vincenzo Quadarella
responsabile settore scenografico: Antonio Cilio
responsabile trucco e parrucco: Aldo Caldarella