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Noi vivi: alla Galleria Borbonica NarteA rievoca le Quattro Giornate di Napoli

11/10/2019 - Sabato 12 ottobre (ore 19.00 e 20.45), NarteA presenta alla Galleria Borbonica (con ingresso da vico del Grottone 4), lo spettacolo itinerante Noi vivi, per rivivere la ricorrenza delle Quattro Giornate di Napoli, evento che valse alla cittā il conferimento della medaglia d'oro al valore militare. Il testo scritto da Febo Quercia, che ne č anche regista insieme ad Antimo Casertano, č interpretato da Antonio Agerola, Antimo Casertano, Sergio Del Prete, Roberta Frascati, Daniela Ioia, Pietro Juliano, Katia Tannoia.

Sabato 12 ottobre (ore 19.00 e 20.45), NarteA presenta alla Galleria Borbonica (con ingresso da vico del Grottone 4), lo spettacolo itinerante Noi vivi, per rivivere la ricorrenza delle Quattro Giornate di Napoli, evento che valse alla città il conferimento della medaglia d'oro al valore militare. Il testo scritto da Febo Quercia, che ne è anche regista insieme ad Antimo Casertano, è interpretato da Antonio Agerola, Antimo Casertano, Sergio Del Prete, Roberta Frascati, Daniela Ioia, Pietro Juliano, Katia Tannoia.

Per info e prenotazioni 3397020849 oppure 3333152415; costo del biglietto 15 euro.

NarteA conduce i suoi ospiti nell'atmosfera della Napoli della Seconda Guerra Mondiale, attraverso uno dei circuiti storici del sottosuolo partenopeo. Dilaniata dai bombardamenti, Napoli combattè strenuamente e dal 27 settembre 1943 iniziò una vera e propria caccia all'uomo: diciottomila persone esplosero in rivolta, resistendo per quattro giorni strenuamente fino a costringere i tedeschi alla resa. Lo spettacolo itinerante è ambientato all'interno degli antichi rifugi antiaerei, nel momento in cui la sommossa spontanea partenopea si unì alla resistenza clandestina, dando vita ad una sollevazione popolare che coinvolse, senza distinzioni, operai, bambini, intellettuali, ufficiali e soldati allo sbando. Il dramma vissuto dalla città e i segni di quel passato sono ancora leggibili su una parete dell'immensa cattedrale scavata nel tufo giallo, dove si può leggere l’incisione "Noi Vivi". La grande scritta scolpita con un carboncino sembra essere un sospiro di gioia, l’urlo liberatorio di chi ha conquistato la salvezza, di quegli uomini e di quelle donne finalmente liberi di continuare a vivere, ma imprigionati nelle viscere della terra.

Il pubblico rivive attraverso la messinscena quei drammatici momenti concitati tra il suono della sirena che annunciava il pericolo, le corse a perdifiato per scampare alle bombe e la paura di un quotidiano travaglio a cui sono legate vicende eroiche destinate a restare indelebili nella memoria.