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Maggio dei Monumenti e Giornata internazionale dei Musei Unisin Campania

17/5/2021 - Come non pensare al palazzo del Monte di Pietà e alla sua Cappella, di proprietà di Intesa Sanpaolo, nella Giornata internazionale dei Musei.

Come non pensare al palazzo del Monte di Pietà e alla sua Cappella, di proprietà di Intesa
Sanpaolo, nella Giornata internazionale dei Musei. L’edificio si trova in via san Biagio dei
Librai, nel decumano inferiore della antica città greco-romana, nel Centro Storico di Napoli.
Un patrimonio storico e pubblico di Napoli, che rappresenta da secoli anche un pezzo della
sua storia, sta per passare in mani private. Sarebbe opportuno che le Istituzioni, lo Stato o la Regione, esercitassero in caso di vendita il diritto di prelazione, previsto dalla legge, sull’immobile, così da prevedere la sua fruizione pubblica, magari come sede museale.

Potrebbe essere l’occasione di una rinascita e di sviluppo per l’intera zona, con la creazione
di un grande polo che possa comprendere il vicino Archivio di Stato ed anche l’Università.
Questo polo potrebbe essere destinato a sede museale così come alla ricerca ed allo studio
di documenti della storia economica e sociale della città, integrando altri luoghi cittadini,
come ad esempio l’importantissimo Archivio Storico del Banco di Napoli.

Il palazzo del Monte di Pietà rappresenta un bene storico monumentale dove sono
conservate opere d’arte di valore immenso. Testimonianza di quel ruolo sociale che portò
alla sua fondazione e che per secoli ha rappresentato un elemento imprescindibile nella vita
del popolo napoletano.

Il complesso potrebbe essere ancora utilizzato per il bene della città, a cui non deve essere
sottratto, ma, soprattutto, non deve essere mutata la vocazione di una struttura, che ha un
valore artistico e storico inestimabile, per destinarla ad una non meglio specificata attività
commerciale.

Non dimentichiamo lo straordinario valore delle opere d’arte conservate nella Cappella del
Monte di Pietà, annessa all’edificio oggetto della vendita da parte di Intesa Sanpaolo.
Tutto ciò significherebbe svilire la funzione originaria di questo luogo e, inoltre, negare la
fruizione pubblica di un pezzo del patrimonio di Napoli, di quello che è stato per secoli un
luogo storicamente dedicato al credito.

“Alla perdita di centri decisionali, a Napoli, in Campania e nell’intero Mezzogiorno d’Italia,
non bisogna far seguire anche la privatizzazione del patrimonio storico-artistico. –
sostengono Massimiliano Iannaccone, Bianca Desideri, Andrea Brancaleone,
Francesco Grandine e Luigi Sarro, rispettivamente presidente, segretario regionale
responsabile e vice segretari regionali di UNISIN CAMPANIA.

Occorre – proseguono i componenti della segreteria regionale UNISIN della CAMPANIA -una
netta inversione di tendenza, che può cominciare con il permanere in mano pubblica di un
fondamentale elemento quale il palazzo del Monte di Pietà e la relativa Cappella.