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Monte di Pietà, Coccia: “Preservare valore storico, culturale e sociale e fruizione pubblica dell’edificio”

18/5/2021 - "Ritengo doveroso richiamare l'attenzione della Soprintendenza ai Beni Culturali e della Regione Campania per conoscere quali azioni siano state sin qui poste in essere in ordine alla vendita e alle possibili variazioni di destinazione e di uso del Monte di Pietà. Occorre preservare il valore storico-culturale e architettonico e le condizioni di fruizione pubblica del complesso".

"Ritengo doveroso richiamare l'attenzione della Soprintendenza ai Beni Culturali per conoscere quali azioni siano state sin qui poste in essere, delle quali la Soprintendenza possa essere a conoscenza, in ordine alla vendita e alle possibili variazioni di destinazione e di uso del Monte di Pietà, e quali iniziative altresì la Soprintendenza ha assunto o ha in programma di assumere per preservare il valore storico-culturale e architettonico e le condizioni di fruizione pubblica del complesso". La Consigliera Delegata alla Cultura della Città Metropolitana di Napoli, Elena Coccia, interviene sul tema riguardante il complesso del Monte di Pietà di Napoli, fondato nel 1539 come istituto di sostegno economico a finalità sociale, allo scopo di combattere l’usura elargendo prestiti senza scopo di lucro.

"Il complesso del Monte di Pietà – prosegue la Consigliera - costituisce un patrimonio storico-culturale di primaria importanza, non solo per la città di Napoli ma, si può dire, per l’intero Mezzogiorno. Esso unisce al suo inestimabile pregio storico-culturale ed architettonico anche un’indiscutibile valenza sociale, dal momento che insiste all’interno del nucleo del centro storico di Napoli patrimonio UNESCO e si situa in un contesto di particolare vivacità sociale, sul Decumano Inferiore, spazio di relazioni da sempre significativo e importante per la comunità".

La Consigliera Coccia segnala che “purtroppo, il palazzo che ospita il Monte di Pietà è stato posto in vendita ed è in corso di acquisizione da parte di un imprenditore privato, al fine, di realizzarvi spazi ricettivi e turistici, che rischiano di essere gravemente impattanti sulla tutela e la fruizione del bene nonché sull’ecosistema sociale delicato e complesso del centro antico di Napoli, anche in considerazione dei processi di turistificazione e gentrificazione che pesantemente interessano i centri storici delle città d’arte”. 

“Nelle ultime settimane - riferisce la Consigliera Delegata - si è attivata in città una vasta mobilitazione di cittadini e cittadine, i quali, indignati per la minaccia rappresentata dalla vendita del Monte di Pietà e dalla perdita di patrimonio, sociale e culturale, che essa rappresenterebbe per tutto il centro storico patrimonio UNESCO e l’intera Città di Napoli, hanno promosso iniziative e presidi sul territorio”. 

“Ho anche richiesto un incontro – conclude la Consigliera Coccia - all'Assessore regionale alla Cultura per conoscere quali iniziative la Regione Campania ha assunto, anche attraverso l’istituto del diritto di prelazione, per preservare il valore storico-culturale e le condizioni di fruizione pubblica del complesso del Monte di Pietà”.