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POMPEI: NUOVI SCAVI E RITROVAMENTI NELLA REGIO IX

30/5/2023 - Continuano le scoperte nel sito archeologico piu' famoso del mondo riprendendo dopo un secolo uno scavo abbandonato nel 1888

Nuovi resti ossei di tre vittime dell’eruzione, probabilmente di donne adulte e di un bambino, sono stati rinvenuti nello scavo in corso nella Regio IX  (uno dei nove settori "quartieri" in cui furono divisi amministrativamente gli scavi) dell'antica città: tre pompeiani che si erano rifugiati in cerca della salvezza e che hanno invece trovato la morte sotto i crolli dei solai.

Gli scavi in corso coinvolgono un'area di circa 3.200 mq e si inseriscono in un più ampio approccio che si è sviluppato durante gli anni del Grande Progetto Pompei, mira a rettificare e risolvere i problemi idrogeologici e conservativi dei fronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della città antica:

quest’ultima ammonta a circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere (quasi un terzo dell’abitato antico) con l'obiettivo di migliorare la conservazione rimodulando il fronte di scavo nonché acquisire nuovi dati archeologici 

L’impostazione del nuovo scavo, ubicato nell'Insula 10 della Regio IX, lungo Via di Nola, è dunque la stessa già attuata nello scavo della Regio V durante gli anni 2018-2020 che, sotto la direzione dell’allora direttore, Massimo Osanna, ha visto emergere la casa di Orione, la casa con Giardino e il Thermopolium. Oltre a migliorare le condizioni di conservazione e tutela delle strutture millenarie attraverso una risistemazione dei fronti di scavo, da sempre elementi di vulnerabilità a causa della pressione del terreno sui muri antichi e del deflusso delle acque meteoriche, i nuovi scavi si avvalgono dell'impiego delle diverse professionalità, tra cui archeologi, archeobotanici, vulcanologi, sismologi, numismatici, oltre ad architetti, ingegneri e geologi, per trarre il massimo di informazioni e dati dalle operazioni di indagine stratigrafica.

Lo scavo odierno riprende, dopo più di un secolo, lo scavo originariariamente iniziato nel 1888 e poi abbandonato: una volta ripreso ha già restituito delle graditissime sorprese: due case ad atrio (già parzialmente indagato nell’800) costruite in età Sannitica e trasformate nel I secolo d.C. in officine produttive. Si tratta di una fullonica (lavanderia) impiantata nell’atrio dell’abitazione al civico 2 con banconi da lavoro e vasche per il lavaggio e la tintura degli abiti e di un panificio con il forno, gli spazi per le macine e gli ambienti per la lavorazione e la creazione dei prodotti alimentari da distribuire in città. In questoi ambienti sono stati ritrovati gli scheletri, tre pompeiani che si erano rifugiati in cerca della salvezza e che hanno invece trovato la morte sotto i crolli dei solai.

Le prime indagini antropologiche indicano due individui pienamente adulti (probabilmente donne, sulla base delle prime analisi in situ) e di un bambino di età approssimativa intorno ai 3-4 anni. Gli individui sono stati ritrovati in un ambiente già scavato, dove erano rimasti solamente 40 cm. di stratigrafia intatta.

Essi poggiavano a diretto contatto con il pavimento, e presentavano – unitamente alle evidenze di importanti processi di assestamento postmortem - una serie di traumi perimortem dovuti al crollo del solaio soprastante, i cui frammenti erano frammisti a lapilli di pomice bianchi, che caratterizzano le prime fasi dell’eruzione Pliniana del 79 d.C. a Pompei. 

Oltre agli scheletri, nell’atrio dell’abitazione con forno annesso sono riemersi due cubicoli affrescati con scene del mito: Poseidone e Amimone nel primo, Apollo e Dafne nel secondo. Nel primo dei due ambienti si conservano le tracce del mobilio carbonizzato a causa di un incendio che si sviluppò durante la catastrofe.

Resti di morte e devastazione intrappolati e custoditi dalla coltre eruttiva che raccontano storie di vita dell’antica Pompei. 

I primi dettagli scientifici dello scavo possono essere approfonditi attraverso gli articoli pubblicati sull’E-Journal di Pompei - scaricabile dal sito ufficiale del Parco www.pompeiisites.org - nuova piattaforma digitale rivolta alla comunità scientifica e al pubblico e finalizzata a fornire notizie e relazioni preliminari riguardanti progetti di scavo, di ricerca e di restauro nelle sedi del Parco.