2/12/2016 - Nell’ambito delle attività previste dal Patto per la Terra dei Fuochi la Polizia Metropolitana di Napoli ha effettuato quest’oggi il sedicesimo Action Day, ovvero una serie di controlli improvvisi e a tappeto per contrastare il fenomeno dei roghi di rifiuti e dell’inquinamento ambientale nell’area a nord di Napoli. L’azione degli agenti metropolitani ha condotto al sequestro di un opificio nel comune di Sant' Antimo e di altre attività inquinanti ad Acerra e a ridosso del Parco Verde di Caivano.
Nell’ambito delle attività previste dal Patto per la Terra dei Fuochi la Polizia Metropolitana di Napoli ha effettuato quest’oggi il sedicesimo Action Day, una modalità di azione concertata con la Prefettura che consiste una serie di controlli improvvisi e a tappeto per contrastare il fenomeno dei roghi di rifiuti e dell’inquinamento ambientale nell’area a nord di Napoli.
La task force, che ha visto impegnati circa venti agenti coordinati e diretti dal Comandante Lucia Rea, ha condotto al sequestro, nel Comune di Sant’Antimo, di un opificio tessile totalmente abusivo gestito da un soggetto di nazionalità bengalese ubicato in locali completamente privi dei requisiti di agibilità e idoneità secondo le norme vigenti a tutela della salute dei lavoratori.
Nell’opificio, una stireria, sono stati rinvenuti circa 650 capi di abbigliamento che sono stati sottoposti a sequestro penale su indicazione della Procura della Repubblica competente per territorio - integrandosi altresì verosimilmente l'odiosa e socialmente allarmante fattispecie della contraffazione di marchi – oltre che rifiuti prodotti dai processi di lavorazione, sequestrati anch’essi.
Cinque gli operai trovati al lavoro, due dei quali, uno di nazionalità indiana ed uno di nazionalità pachistana, sono risultati non regolarmente presenti nel nostro Paese e sono stati pertanto denunciati per immigrazione clandestina. Per loro è stata avviata la procedura del rientro in patria. Il gestore dell’opificio è stato deferito all’Autorità giudiziaria.
Due le attività sottoposte a sequestro nel comune di Acerra.
Nel primo caso si tratta di un'officina meccanica di circa 100 mq completamente abusiva in località Pezzalunga al cui interno sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi e non, senza alcuna tracciabilità. In particolare sono stati trovati motori non bonificati, serbatoi di gpl e metano, rifiuti ferrosi e plastici di veicoli e parti di lamierato, batterie esauste, pneumatici usati. Il gestore nonché proprietario dell'immobile è stato deferito all'Autorità giudiziaria per gestione illecita dei rifiuti.
Nel secondo invece è stata posta sotto sequestro un’area di circa 2.500 mq, nei pressi dell’area Pip (zona ASI) in contrada Marchesa, nella quale veniva esercitata, all’interno di alcuni stabili completamente abusivi, l’attività di radiatorista e di officina meccanica.
Nell’area è stata rinvenuta una tettoia in ferro di circa 200 mq. sotto la quale erano stoccati rifiuti pericolosi e non quali circa 10 metri cubi di fresatura di asfalto stradale, 25 mc. di inerti da demolizione, 6 mc. di indumenti usati, rifiuti tessili combusti già oggetto dell’intervento dei Vigili del fuoco, rifiuti veicolari, bombole di gas vuote, rifiuti per imballaggio in carta e ferro e un’autovettura in lavorazione. Il gestore dell'attività e il proprietario del terreno sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per violazione delle norme ambientali e abusivismo edilizio.
A Caivano, in un’area a ridosso del Parco Verde, il sequestro ha riguardato un'autocarrozzeria che effettuava operazioni di verniciatura senza che fossero rispettate le norme sull'inquinamento atmosferico. Oltre al deferimento all'Autorità giudiziaria del titolare sono stati contestati illeciti amministrativi per circa 2.500 euro.