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Con la Fedra di Seneca ultimo appuntamento per il Pompeii Theatrum Mundi

21/7/2017 - Ultimo appuntamento per la rassegna organizzata dal Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale nel magnifico scenario del Teatro Grande degli Scavi di Pompei che ha riscosso finora grande successo. Domani - sabato 22 - e domenica 23 luglio, alle 20.30, andranno infatti in scena le due rappresentazioni dell’ultimo spettacolo, la Fedra di Seneca.

Ultimo appuntamento per Pompeii Theatrum Mundi, la rassegna organizzata dal Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale nel magnifico scenario del Teatro Grande degli Scavi di Pompei che ha riscosso finora grande successo. Domani - sabato 22 - e domenica 23 luglio, alle 20.30, andranno infatti in scena le due rappresentazioni dell’ultimo spettacolo, la Fedra di Seneca.

«Fedra, è la tragedia della passione umana - spiega Carlo Cerciello, che ne cura la regia - la tragedia di una donna che per amore non esita a ribellarsi alle convenzioni sociali ed etiche della società di cui si sente ‘privilegiata’ prigioniera. Sposa di un marito che non esita a tradirla e del quale si sente effettivamente ed affettivamente vedova, Fedra identifica nel mondo del figliastro Ippolito un miraggio di libertà e di passione che è disposta a pagare con la vita”. 

“In Fedra – continua il regista - si confondono e si sovrappongono le due figure parentali di Teseo padre e di Ippolito figlio, che Seneca strategicamente non fa mai incontrare tra loro, fino ad operare una sostituzione nel cuore della donna tra lo sposo e il figliastro”. 

Ulteriore protagonista di questa tragedia è la natura, una natura affascinante e crudele a cui tanto Ippolito che Fedra aspireranno invano. Il loro desiderio di vivere secondo le sue leggi, infatti, si tramuterà per i nostri sfortunati eroi in ”agire contro natura”. Sarà così anche per Teseo, che causerà, per contrappasso al suo “innaturale” ritorno dal regno dei morti, lutto e distruzione nella sua stessa famiglia».

La Fedra segue gli altri spettacoli che sono stati portati in scena quest’anno, dall’Orestea al Prometeo, dall’Antigone a Le Baccanti, nelle regie di De Fusco, Luconi, De Rosa, tutti con grande soddisfazione del pubblico.

Dal 2014 Pompei ha restituito le scene del Teatro Grande al pubblico internazionale con un ricco ventaglio di spettacoli. Quest’anno quello che è ormai diventato un tradizionale appuntamento si è arricchito della collaborazione con il Teatro Mercadante che, attraverso una prestigiosa rassegna di drammaturgia antica, si è inserito in modo naturale nello spazio delle scene di Pompei. Nel far rivivere al pubblico l’unicità e la sacralità di questi luoghi, Pompei si profila come laboratorio di arte e cultura, palcoscenico del mondo aperto alla tradizione e all’innovazione. 

La struttura architettonica, consente un equilibrio perfetto tra la concentrazione di uno spazio al chiuso ed il fascino di uno spazio all’aperto. Le parole e gli sguardi degli attori non si disperdono nella cavea pompeiana e raggiungono lo spettatore nella loro pienezza riproducendo le funzioni educative tipiche del teatro greco, che fu strumento essenziale per la rappresentazione del sé, e per alimentare il senso di giustizia. Contemporaneamente, il pubblico è proiettato nella distesa archeologica di Pompei, museo a cielo aperto, luogo ricco di storia, che più di ogni altro posto può al meglio aiutare a riprodurre opere di tanta bellezza e importanza, non solo storica, ma soprattutto sociale.

 

FEDRA di Seneca

traduzione Maurizio Bettini

 

regia Carlo Cerciello

con Imma Villa, Fausto Russo Alesi, Bruna Rossi, Sergio Mancinelli, Elena Polic Greco, Simonetta Cartia, Federica Lea Cavallaro, Maddalena Serratore, Nadia Spicuglia, Claudia Zàppia

Coro Accademia d’Arte del Dramma Antico, sez. Scuola di Teatro “Giusto Monaco”: Valerio Aulicino, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Andrea Cannata Aurora Cimino Carla Cintolo, Cinzia Coniglione, Corrado Drago, Alice Fusaro Desirèe Giarratana, Ivan Graziano, Virginia La Tella, Anita Martorana, Riccardo Masi, Maria Chiara Pellitteri Paolo Pintabona, Vladimir Randazzo, Sabrina Sproviero, Francesco Torre, Giulia Valentini, Arianna Vinci

regista collaboratore Raffaele Di Florio | assistente alla regia Walter Cerrotta

scena Roberto Crea | assistente scenografo Michele Gigi

costumi Alessandro Ciammarughi

musiche Paolo Coletta

coreografie Dario la Ferla

direttore di scena Mattia Fontana

progetto audio Vincenzo Quadarella

progetto luci Elvio Amamiera

produzione INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico – Fondazione Onlus