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Anci Campania: Marino e Manfredi contro l’Autonomia differenziata

27/2/2023 - Carlo Marino, presidente di Anci Campania e sindaco di Caserta, e Gaetano Manfredi, ex ministro oggi sindaco di Napoli, sono pronti alla battaglia: questo progetto di Autonomia differenziata, proposto dal ministro Roberto Calderoli, non passerà perché è contro il Sud, divide il Paese, è pericoloso.

Non usano mezze misure i due sindaci che, nel corso di “Meridiana, il tempo della ripresa”, un’iniziativa di Arci al Real Albergo dei Poveri di Napoli. Durante la tavola rotonda a cui hanno partecipato da remoto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e dal palco il Direttore di Svimez, Luca Bianchi, il presidente della Fondazione per il Sud, Carlo Borgomeo, e la sociologa Enrica Morlicchio, i due sindaci campani hanno ribadito che i Comuni non ci stanno a recitare la parte dei comprimari mentre Governo e Regioni si accordano su come far passare il regionalismo differenziato. Questo è anche il motivo per cui Anci ha chiesto uno slittamento della data della Conferenza Stato-Regioni-Enti locali che si terrà il 2 marzo.

«Il vero tema è la crescita – dice Manfredi – e per poterla avere bisogna abbattere i divari che sono: Mezzogiorno, donne e giovani. Sono anche i punti contenuti nella Next Gen Eu. L’Autonomia differenziata proposta dal Governo non chiuderà i divari e non porterà alcuna crescita al Paese. Scatenerà solo più egoismo». Gli dà man forte Marino: «Il decreto Calderoli è una schifezza, è anticostituzionale, cristallizza i divari perché la spesa resta quella storica e dei Lep non si dice una parola e non si tira fuori un euro. Tutto questo vuol dire che le regioni del Nord non vogliono solo più potere e soldi, ma la secessione». Come rispondere a questo che sta diventando un incombente pericolo per il Mezzogiorno?

«Bisogna costruire – dice Marino – una unità politica e culturale, immaginare una scuola diversa in ogni regione è una pazzia. Per questo è il momento di chiamare in campo le città che quando investono fanno stare meglio i cittadini, creano opportunità per i giovani, bloccano la desertificazione».

«Le città sono i luoghi del cambiamento – aggiunge Manfredi – per questo bisogna creare un’agenda urbana non solo per le grandi città ma anche per le piccole. Nel 2008 si è scelto di puntare sull’austerità, tagliando risorse ai Comuni e dandole alle Regioni. Si è visto come è finita».