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Pompeii Theatrum Mundi, terzo appuntamento con la grande danza contemporanea di “Non solo Medea”

10/7/2018 - Nel progetto del direttore artistico Luca De Fusco trova spazio anche la grande danza contemporanea: il 12, 13 e 14 luglio prossimi, in prima assoluta, i coreografi Emio Grego e Pieter C. Scholten del Ballet National de Marseille (Francia) presentano lo spettacolo “Non solo Medea”, tratto da Euripide, Sofocle e altri autori greci. Il corpo di diciassette danzatori risponde alle parole dei drammi antichi sul suono delle percussioni dal vivo, lungo un percorso musicale che attinge tanto dai Pink Floyd quanto da Beethoven e Mahler.

Terzo appuntamento per Pompeii Theatrum Mundi, la rassegna che sta portando al Teatro Grande degli Scavi spettacoli di grande caratura culturale e di grande successo di pubblico e critica.

Nel progetto immaginato dal direttore artistico Luca De Fusco per l’edizione 2018 trova spazio anche la grande danza contemporanea. Il 12, 13 e 14 luglio prossimi, alle ore 21, in prima assoluta, i coreografi Emio Grego e Pieter C. Scholten del Ballet National de Marseille (Francia) presentano lo spettacolo “Non solo Medea”, tratto da Euripide, Sofocle e altri autori greci, su produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e Ballet National de Marseille in coproduzione con International Dance Festival I Vaison Danses, con la partecipazione dell’attrice Manuela Mandracchia. «Una tragedia dei nostri giorni ambientata tra le rovine della città distrutta di Pompei. La Vecchia Europa sta implodendo. Noi camminiamo sui suoi resti polverizzati alla ricerca di luoghi dove il nuovo genere umano possa risorgere dalle sue ceneri».

Greco e Scholten concepiscono il teatro come una micro società che sorge in un momento specifico, riunisce le persone ‘qui e ora’. In occasione di una creazione per Pompei non potevano non considerare la tradizione del teatro greco antico. 

Attraverso il corpo, tanto quanto le parole e la musica, ‘Non solo Medea’ indaga la fatalità e la libertà umana di fronte alla violenza della nostra società. Uno spettacolo atemporale e universale in quanto le battaglie di ieri ricordano quelle di oggi e la rovina di Pompei rimanda alla fragilità del continente europeo. La voce di un’attrice restituisce tutta la modernità delle tragedie greche attraverso monologhi estratti da opere immortali quali Antigone (Sofocle), Edipo Re (Sofocle), Medea (Euripide), Ifigenia in Aulide (Euripide) e Antigone (Jean Anouilh). 

In sette parti – l’esposizione, il rifiuto, la presa di coscienza, il rimpianto, l’accettazione, la rivolta, l’esodo – Non solo Medea interroga con forza la nozione di determinismo in una società in crisi e si fa portatrice, in uno slancio catartico, di un desiderio di cambiamento.

Il corpo di diciassette danzatori risponde alle parole dei drammi antichi sul suono delle percussioni dal vivo. L’intenso dialogo tra i danzatori, l’attrice e il percussionista amplifica la tensione drammatica suscitata dall’amore e dalla lotta che caratterizzano questa creazione. Il passato e il presente si sfiorano e si urtano su uno sfondo musicale energico e potente, che attinge tanto al repertorio dei Pink Floyd, quanto ad alcuni estratti delle Sinfonie di Beethoven e Mahler.

La rassegna si concluderà con l’Eracle di Euripide nella messa in scena a firma della regista palermitana Emma Dante, che approda al Teatro Grande di Pompei il 19, 20 e 21 luglio.