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Festa del Mandarino dei Campi Flegrei VII edizione

22/2/2019 - Sabato 16 febbraio 2019 ore 9.30 nella Sala convegni Protezione Civile di Monterusciello si è tenuta l'ultima tappa della VII edizione della Festa del Mandarino dei Campi Flegrei – VII edizione

A conclusione della settima edizione della festa del mandarino flegreo, ideata e organizzata dall’associazione l’Immagine del Mito, sabato 16 febbraio 2019, presso la sede della protezione civile di Monteruscello, si è svolto un convegno sul tema dell'agricoltura sostenibile nei Campi Flegrei. Tale manifestazione nasce dall'esigenza di valorizzare il mandarino nostrano, evidenziandone le eccellenti proprietà nutritive ed organolettiche. Ciò anche in virtù del fatto che, da tempo, il mandarino flegreo è stato sostituito da ibridi come la clementina (più richiesto perché privo di semi, nonostante il sapore meno intenso).

 

A testimonianza delle proprietà benefiche associate al mandarino flegreo è intervenuto il Dipartimento di Biologia e di Scienze Chimiche dell'Università degli Studi di Napoli Federico II che ha condotto specifiche analisi, alcune ancora in corso, sul frutto.

Il gruppo di ricerca, coordinato dalla prof.ssa Maria Rosaria Iesce del Dipartimento di Scienze Chimiche, non ha trascurato nessuna delle sue parti - buccia, polpa e semi - per evidenziare le proprietà benefiche di questo frutto trascurato e in rispetto del concetto di "economia circolare". Le analisi presentate durante il convegno, dai proff. Carmen Arena e Daniele Naviglio hanno pertanto riguardato la buccia, la polpa e i semi di mandarini flegrei raccolti a differenti stadi di maturazione. In maniera specifica sono stati determinati pigmenti quali clorofille, carotenoidi e antocianine, e i polifenoli totali. Inoltre, è stata misurata la capacità antiossidante totale in buccia, polpa e semi che è una indicazione del potere antiossidante in queste tre matrici.

I risultati ottenuti sono stati interessanti: ad eccezione delle clorofille totali, i restanti metaboliti aumentano con la maturazione. Ciò significa che è possibile fare il pieno di sostanze benefiche per la salute proprio quando i mandarini sono immessi sul mercato, pronti per essere consumati. Il dato senza dubbio più incoraggiante ha riguardato proprio i semi e in particolare il loro contenuto di polifenoli totali. Dai risultati ottenuti è emerso che la quantità di tali composti nei semi è ben 100 volte superiore a quella riscontrata in buccia e polpa. E’ ormai ampiamente documentato dalla letteratura scientifica quanto sia importante un elevato potere antiossidante contro l'azione dei radicali liberi e nella prevenzione dell'invecchiamento precoce e di numerose patologie legate alla iperproduzione di radicali liberi. Risulta evidente come risultati di questo tipo spianino la strada a nuovi e innovativi utilizzi, per applicazioni industriali e farmacologiche, di una componente del mandarino normalmente ritenuta di scarto, ovvero i semi.

Ciò assume una connotazione ancora più importante considerando che il mandarino flegreo è un prodotto tipico campano, che non ha necessità di essere importato con notevole risparmio di costi e massimizzazione di benefici. Infine, da questi primi risultati, che sono stati oggetto di una tesi magistrale in biologia, è possibile concludere che non mangiare un frutto così ricco di sostanze benefiche significa perdere una grossa occasione per proteggere l’organismo dagli attacchi giornalieri dei radicali liberi.

 

Sono stati presentati anche i contenuti del piano di intervento agricolo del progetto europeo MAC – Monterusciello Agro City, che si propone di trasformare il quartiere puteolano, nato dopo il bradisismo dell’83, attraverso la riqualificazione di terreni incolti e la realizzazione di un Agro Urban Center.

 

Ad illustrare le linee guida ispiratrici, i prodotti e le attività che si intendono sviluppare sugli specifici terreni, è stato l’agronomo Giuseppe Miselli, intervenuto al dibattito “Agricoltura sostenibile e produttiva nei Campi Flegrei” in rappresentanza di Coldiretti, Confagricoltura e Agrocultura, partner del progetto che hanno elaborato il piano e che erano presenti all’incontro. “Abbiamo tenuto conto innanzitutto degli studi preliminari e dei rilievi sul suolo compiuti nei mesi scorsi, e del fatto che su alcune aree ci sono vincoli della Sovrintendenza, in modo da ipotizzare le destinazioni più idonee su tutte le 24 aree di studio (per un totale di circa 50 ettari) oggetto del Progetto MAC – ha esordito Miselli. “Gli obiettivi di base sono preservare la biodiversità, realizzare un sistema produttivo sostenibile e circolare, sensibilizzare le popolazioni locali e tutelare le tradizioni locali”.

 

A rappresentare l’amministrazione comunale di Pozzuoli è stato l’assessore all’urbanistica e alla pianificazione del Territorio Roberto Gerundo che ha evidenziato: “si avvia la fase di concreta coltivazione dei suoli inutilizzati. L’agricoltura urbana diventa strumento per rifare il paesaggio, valorizzare il contesto edilizio e creare occupazione giovanile qualificata.” Un momento particolarmente significativo del convegno è stato lo spazio dedicato a 5 giovani discenti del primo ciclo di formazione MAC, Flavia De Simone, Martina D’Isanto, Roberta Colomba Di Fraia, Maria Tufano e Ritalessia Varriale, che hanno illustrato i loro progetti di imprenditoria legati all’agricoltura e all’ambiente, scaturiti a conclusione dei corsi.

 

PROMOS RICERCHE Ing. Attilio Montefusco

 

L’Ing. Attilio Montefusco, Direttore del Consorzio Promos Ricerche, ha evidenziato il ruolo fondamentale che giocano le imprese e le loro associazioni sul territorio per finalizzare e dare concretezza agli sforzi, sia delle Pubbliche Amministrazioni, e qui il ringraziamento è d’obbligo al Comune di Pozzuoli ed al Progetto MAC, sia all’Associazione “L’Immagine del Mito”, impegnata da anni nella valorizzazione dell’Area Flegrea, attraverso la riscoperta ed il rilancio del “Mandarino dei Campi Flegrei”.

L’obiettivo, di attivare occasioni di sviluppo “bottom up”, è testimoniato dai 5 progetti di impresa proposti da giovani donne, formate nell’ambito del MAC, che mostrano la via da intraprendere e che deve accompagnarsi ad ulteriori azioni “top down”, derivate dalle risultanze che il mondo della ricerca, Università e formazione rendono disponibili per intraprendere nuove attività in una prospettiva di crescita sostenibile.

Va evidenziato, ulteriormente, il ruolo di guida e di sostegno a tali sforzi che la Regione Campania, gli Enti e gli Organismi preposti alla crescita sociale, economica e culturale devono assicurare, individuando puntuali azioni di promozione ed incentivazione delle imprese agricole e di trasformazione dei loro prodotti, della ristorazione, del tempo libero e del turismo in generale, realizzando insieme un sistema che attraverso la valorizzazione dell’enorme patrimonio naturale e di beni culturali dell’intera area Flegrea, attivi una generale azione di rilancio del territorio.




 

COLDIRETTI Napoli Costantino Puddu

 

Coldiretti Napoli ha presentato nell’ambito della manifestazione ‘festa del mandarino’ Il piano di coltivazione relativo al progetto Mac. Si tratta di un lavoro di pianificazione che si inserisce nell’ ambito di un’iniziativa molto più ampia denominata Urban Innovative Actions (UIA) che prevede una serie di azioni finalizzate a definire soluzioni innovative per affrontare sfide di carattere urbano.

L’elaborato, risultato dalla collaborazione dei partners della Coldiretti, ed altri partner agricoli definisce la destinazione agricola di 24 aree urbane situate nel Comune di Monterisciello, estese su una superficie totale di 56 ettari e che, ad oggi, vertono in stato di abbandono.

Si prevede all’ interno delle aree Mac la lavorazione di 30 ettari di terreno, che nell’ arco di un paio di anni, saranno trasformati per accogliere un vigneto di Falanghina e Piedirosso, un mandarineto, un’ area destinata alla coltivazione in consociazione di varietà orticole autoctone e seminativi quali canapa e grano, nonché per la realizzazione di un ampio polo didattico finalizzato alla formazione ed alla sensibilizzazione della popolazione locale, il tutto secondo il metodo della coltivazione permaculturale.

Il piano di coltivazione proposto vuole essere un esempio di tutela e valorizzazione di un territorio attraverso l’attività agricola, ma soprattutto una proposta progettuale per rilanciare un territorio urbano in stato di abbandono. Il progetto ha tutti i caratteri per poter divenire un trampolino di lancio dell’economia di Monterusciello in grado di creare, nel breve e nel lungo periodo, reddito ed opportunità lavorative.

Difesa, quindi, delle biodiversità attraverso l’iniziativa EAT ORIGINAL; incentivazione della cooperazione e dell’innovazione in agricoltura coinvolgendo soprattutto le start-up costituite da giovani; la creazione di nuove figure professionali come AGRI CHEF e quant’altro sono le attività in cui Coldiretti é impegnata quotidianamente sul territorio Nazionale, quindi Flegrea, ma soprattutto sono le sfide del prossimo futuro.

 

Dipartimento di Agraria della Federico II e direttore Orto Botanico di Portici

Della biodiversità dei Campi Flegrei, e la sua evoluzione negli ultimi sessant’anni, ha parlato Riccardo Motti del Dipartimento di Agraria della Federico II, e direttore dell’Orto Botanico di Portici. L’intesa antropizzazione e distruzione di habitat ha comportato un forte ridimensionamento del numero di specie vegetali, erano oltre 1200 a inizio Novecento, si sono attualmente ridotte a circa 700.  Questo bilancio, nella sua gravità, ha aspetti positivi, nel senso che una quota rilevante di biodiversità si è comunque conservata, ed acquistano senso allora i progetti, come quello nato intorno al mandarino flegreo, che intendono mettere in salvo il capitale naturale residuo.

 

Massimo Fagnano, docente di Agronomia del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli,

ha illustrato le nuove linee di gestione sostenibile degli ecosistemi agrari tradizionali, basate sul controllo biologico delle avversità, e su una gestione accorta della fertilità dei suoli. In questi sistemi, l’obiettivo non è la massimizzazione quantitativa delle produzioni, ma piuttosto, come nel caso del mandarino flegreo, il mantenimento degli aspetti di tipicità, e il mantenimento di elevati standard qualitativi, sanità ,integrità e sicurezza delle produzioni, nel rispetto della capacità portante dei diversi paesaggi ed ecosistemi agricoli.

 

Antonio di Gennaro, agronomo territorialista,

 

ha sottolineato gli aspetti di assoluta unicità dei paesaggi delle colline flegree, che sono il prodotto di una coevoluzione millenaria tra uomo e ambiente. Nelle aree agricole flegree, frammentate e stravolte dalla crescita urbana, si conservano paradossalmente i migliori aspetti di agricoltura storica rinvenibili in Italia e in Europa, con una continuità di pratiche e tecniche che non si mai interrotta nell’arco di duemilasettecento anni, sui suoli vulcanici che gli studi pedologici hanno confermato essere i più fertili del Sistema Solare.