1/12/2015 - Venerdì 4 dicembre alle 21 al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia. Teatro, poesia e musica per il gran finale dello Stabia Teatro Festival e il Premio «Annibale Ruccello».Tra i premiati Saverio La Ruina e Imma Villa.
Un’occasione per conoscere da vicino protagonisti del teatro italiano e della poesia internazionale, arricchita dalle accattivanti melodie di un’artista come M’Barka Ben Taleb. Questo promette di essere la serata di gala che, venerdì 4 dicembre alle 21 al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia, chiuderà lo Stabia Teatro Festival, la kermesse di teatro e letteratura ideata dal drammaturgo e pittore Luca Nasuto e realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale «Achille Basile. Le Ali della Lettura».
Il premio Autore di testi rappresentati sarà conferito a Saverio La Ruina, drammaturgo, attore, regista che, insieme a Dario De Luca, ha fondato a Castrovillari la compagnia Scena Verticale, gruppo di ricerca teatrale eccellente nel panorama italiano.
Il Premio Speciale alla Carriera, conferito dal Coordinamento dello Stabia Teatro Festival in accordo con la Commissione teatrale, è stato invece assegnato a Imma Villa, attrice di raffinato spessore che di recente ha emozionato il pubblico con la splendida interpretazione di Scannasurice di Enzo Moscato per la regia di Carlo Cerciello. Un riconoscimento meritato a un’artista che ha fornito prove superbe nel teatro civile e impegnato, diretta da grandi registi, e insieme a Cerciello ha creato, nel cuore di Napoli, un coraggioso presidio della cultura teatrale come l’Elicantropo.
Annamaria Minichino, Gianluca Montanino, Jessica Petacca, Simona Pio, Maria Russo. L’esperimento drammaturgico, nato in seno al Master in Drammaturgia e Cinematografia della Federico II, ha condotto alla creazione di un «testo di testi» a partire dagli spunti offerti dalle interviste di Massimo Troisi, dall’aneddotica fiorita intorno a lui, da alcune sue peculiarità attoriali, dalla riscrittura in chiave originale di alcuni sketch de La Smorfia.
A un greco, nativo di Larissa in Tessaglia e profondamente innamorato della letteratura italiana, va invece il Premio per la Poesia, assegnato da una giuria coordinata da Maria Carmen Matarazzo, presidente dell’Associazione «Achille Basile. Le Ali della Lettura» e Luca Nasuto, in collaborazione con Sergio Iagulli di Casa della Poesia di Baronissi e il poeta Giancarlo Cavallo. Si tratta di Sotirios Pastakas, classe 1954 e una laurea in medicina conseguita in Italia, negli anni decisivi della sua formazione spirituale. Traduttore in greco di poeti come Sereni, Penna, Saba e attualmente impegnato nella traduzione delle opere di Alfonso Gatto, la profonda conoscenza della poesia italiana ne ha influenzato sottilmente lo stile e l’eleganza formale. Raffinati ed emblematici i versi di raccolte come L’evento silenzioso, L’esperienza del respiro, Il compagno di distanze e L’isola di Chios.
Dalla poesia si passerà alla musica ma sempre restando nel Mediterraneo. La cantante maghrebina M’Bark Ben Taleb regalerà al pubblico alcuni brani del suo lavoro Passione d’amore, un viaggio alla ricerca di una perenne trasformazione, musicale e non solo, nello spirito della Favola d’Amore di Herman Hesse in cui il protagonista raggiunge la vera felicità quando sperimenta fino in fondo le infinite possibilità offerte dalla metamorfosi. Un progetto aperto in cui l’artista, resa celebre dal film di John Turturro, Passione, e ormai partenopea di adozione, si apre a affascinanti contaminazioni tra melodie della sua terra, suggestioni del jazz fino alla poesia musicale napoletana.